CAMPANINE DI CIMBERGO
Una vasta area centrale alla Riserva caratterizzata da gradoni naturali con alte pareti rocciose, alternati a pianori. Il sito è famoso per l’alta concentrazione di arte rupestre di età storica. Le ricerche archeologiche hanno infatti individuato più di 100 rocce istoriate.

FOPPE DI NADRO
Caratterizzata da superfici fittamente istoriate organizzate in un percorso ad anello.
Le incisioni ritrovate vanno dal V mill. a.C. fino all’alto medioevo.
L'ingresso all'area attraverso un antico viottolo acciottolato da la possibilità di visitare anche il museo didattico di Nadro.
All’ingresso dell’area istoriata è allestita un’area di sosta attrezzata con zona picnic coperta, fontana e servizi igienici.

PASPARDO
L’area archeologica di Paspardo si compone di sotto aree, distribuite
per tutto il paese, raggiungibili comodamente a piedi.
Presso l’area di Sottolaiolo è allestita una piccola struttura museale con dotazioni che consentono la visita a persone con difficoltà motorie, visive e sensoriali.

PARCO DI NAQUANE
Situato a Capo di Ponte, è stato il primo parco istituito in Valle Camonica nel 1955. L’area costituisce uno dei più importanti complessi di rocce incise nell’ambito del sito del Patrimonio Mondiale UNESCO
n. 94 “Arte Rupestre della Valle Camonica”. Al suo interno è possibile ammirare ben 104 rocce incise, corredate da pannelli informativi e suddivise in 5 percorsi di visita facilmente percorribili per circa 3 Km.

SERADINA BEDOLINA
All’interno del Parco è possibile apprezzare, grazie a cinque percorsi di visita, varie tipologie di incisioni.
Di notevole importanza è la roccia 12 di Seradina I, sulla quale è possibile ammirare un centinaio di figure incise. Estremamente curate e dinamiche rappresentano scene di caccia al cervo e scene di aratura: si riconoscono duellanti, cavalieri, cervi dalle grandi corna, cani dalla bocca spalancata, eroi che fermano a mani nude serpenti e oranti con le braccia alzate.

MASSI DI CEMMO
E' un’area archeologica non solo di grande suggestione per il contesto naturale, ma anche di grande importanza nella storia degli studi dell’arte camuna.
La segnalazione dei massi avvenuta nel 1909 ad opera del giovane geografo Gualtiero Laeng, costituisce infatti la prima menzione di incisioni rupestri nella Valle Camonica.
Questo sito rappresenta un santuario nell'età del rame.

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